venerdì 17 aprile 2009

illusione di sè

Vedo lo spirito nel profondo, l'essenza reale che affluisce in ogni fibra dell'essere, quello che si cela dietro l'atto teatrale che si pone agli altri, la maschera che si usa, l'atto che nasconde ciò che sei. Chi è stato re in pratiche mimetiche le riconosce e se è buon osservatore vede la bellezza che si cela dietro a tutto ciò. Recitare per arricchire se stessi fornendo solo forza alla recitazione finisce per portare nulla in noi, cercare quello che è in noi per portare forza alla recitazione migliorerebbe l’atto e non l’attore. Lo spettacolo continua, e il migliore è quello non ancora svelato ai nostri occhi, l'ultimo atto che non avremmo mai potuto concepire, quello che non avremmo mai progettato, desiderato o amato fin dall’inizio. In quel momento, solo quando saremo liberi da noi stessi e dal mondo vivremo della magia, del fuoco e della forza primogenita, la matrice della nostra anima si dischiuderà e ci permeerà e allora le nostre parole non saranno fini a se stesse e a un banale desiderio di spettacolo. Nutri l’anima e non la maschera. Cosa desideri? Perchè lo desideri? porre perchè ai perchè porta a non avere piu domande, a smettere di recitare a capire che forse è molto meglio essere. Ora potresti essere confuso o confusa, io lo sono molto ma lo sono sempre meno, ho ancora dei perchè ma stavolta uno l’ho svelato agli occhi di chi legge, secondo te perchè?


Il mio perchè l’ho svelato,almeno a me stesso, lo stò facendo per recitare la parte che mi si addice dopo aver ricevuto nel biglietto d’auguri il testo di un necrologio, morto è un sogno, morta è una fantasia un illusione e il testo della recitazione che in questo atto era da vivere, reale crudo e scarno rimane lo scheletro di qualcosa,vivo, dolorante capisco che quel che non c’è piu non fa parte di me ma è un abito che mi son fatto per l’occasione, per la recitazione e da usare per far sembrare vero a me stesso quello che non è.

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