lunedì 20 aprile 2009

Il loro posto

Ormai è svariato tempo che riconosco in me stesso delle doti non indifferenti che il piu delle volte non hanno un utilità pratica... cavoli è come avere una cosa che puoi usare una volta su un milione di ere, mi chiedo spesso se alcune doti potrò ma metterle in pratica e essendo convinto che è quasi impossibile farlo le baratterei piu che volentieri con delle capacità piu pratiche. Ogni tanto osservo le persone che mi stanno attorno per riuscire a carpire qualcosa di loro, per imparare qualcosa da loro e per poter far mio ciò che negli altri trovo sublime, ovvio direte voi, lo facciamo un pò tutti, si cerca sempre di imparare dall'altro, be onestamente non è per mettere in dubbio le parole vostre o di chi che sia ma non mi sembra e se anche fosse allora questa cosa la faccio pure io... una cosa che ho sempre rimpianto è la mancanza di ordine, oggi al lavoro mi hanno chiesto un documento che teoricamente avrei dovuto firmare e consegnare 9 mesi fa... documenti?... ho cercato in ogni angolo di ogni angolo di ogni curva della casa e ho solo trovato curve angolari ma nessun documento, il sospetto è che ho lasciato i documenti nel bagagliaio dell'auto quando li ho firmati e se così fosse ci sarebbe da ridere. Il mio bagagliaio è come una nave profughi, ogni oggetto che non vuole stare da dove arriva si rifugia li, l'oggetto in questione è anche convinto che passerà una bella esistenza in quel luogo a statuto speciale ma la realtà è che di speciale li dentro c'è solo l'abbandono, come un buco nero il mio bagagliaio si mangia tutto e nulla piu restituisce... maledetta auto se non mi avesse salvato la vita l'avrei gia cambiata. In ogni caso escludo di aver lasciato i documenti a casa di mia madre ma non posso escludere di averli lasciati nella sua cantina, luogo mistico dove ci si entra una volta ogni 3 o 4 anni... e si ritrovano le cose perse, solo per arrivarci bisogna superare la tortuosa scala della sudorazione, l'antro del postino e il cancello chiuso con il lucchetto... Io ora ho due scelte, la prima è sfruttare la mia fantasia (dote che nn la sfrutto bene) per scrivere una minchiata di getto sul blog la seconda invece è quella di cercare i documenti in ogni orifizio della casa, indovinate che ho scelto? Ovvio di farmi una doccia e di leggere un libro, magari rilassandomi mi verrà in mente.

venerdì 17 aprile 2009

come mai apro il blog?

Molto spesso mi è capitato di mettermi a scrivere di getto, esattamente come sto facendo in questo momento, anche se magari il risultato di quello che scrivo agli occhi dei più è solo un delirio scritto male ai miei risulta essere altro, qualcosa detto con il cuore e schiettamente e se per farlo ho dovuto rinunciare a un pò di forma a favore della sostanza, bè allora pazienza. Ora ho proprio voglia di scrivere questi pensieri e di lasciarli liberi nel vento e nelle onde, in questo caso il mare e il cielo che trasportano il messaggio sono la rete e il web, chissà dove potrà mai arrivare questo messaggio, chissà se solcherà il mare in una bottiglia per arrivare su una spiaggia lontana e straniera o se volerà nell' etere inciso sulle ali di un aquilone che ho lasciato libero, senza filo in mano al caso e alla sorte, e se questo atterrerà sul prato giusto, chissà quali conseguenze porterà! Pensieri a ruota libera, mi divertono proprio.

illusione di sè

Vedo lo spirito nel profondo, l'essenza reale che affluisce in ogni fibra dell'essere, quello che si cela dietro l'atto teatrale che si pone agli altri, la maschera che si usa, l'atto che nasconde ciò che sei. Chi è stato re in pratiche mimetiche le riconosce e se è buon osservatore vede la bellezza che si cela dietro a tutto ciò. Recitare per arricchire se stessi fornendo solo forza alla recitazione finisce per portare nulla in noi, cercare quello che è in noi per portare forza alla recitazione migliorerebbe l’atto e non l’attore. Lo spettacolo continua, e il migliore è quello non ancora svelato ai nostri occhi, l'ultimo atto che non avremmo mai potuto concepire, quello che non avremmo mai progettato, desiderato o amato fin dall’inizio. In quel momento, solo quando saremo liberi da noi stessi e dal mondo vivremo della magia, del fuoco e della forza primogenita, la matrice della nostra anima si dischiuderà e ci permeerà e allora le nostre parole non saranno fini a se stesse e a un banale desiderio di spettacolo. Nutri l’anima e non la maschera. Cosa desideri? Perchè lo desideri? porre perchè ai perchè porta a non avere piu domande, a smettere di recitare a capire che forse è molto meglio essere. Ora potresti essere confuso o confusa, io lo sono molto ma lo sono sempre meno, ho ancora dei perchè ma stavolta uno l’ho svelato agli occhi di chi legge, secondo te perchè?


Il mio perchè l’ho svelato,almeno a me stesso, lo stò facendo per recitare la parte che mi si addice dopo aver ricevuto nel biglietto d’auguri il testo di un necrologio, morto è un sogno, morta è una fantasia un illusione e il testo della recitazione che in questo atto era da vivere, reale crudo e scarno rimane lo scheletro di qualcosa,vivo, dolorante capisco che quel che non c’è piu non fa parte di me ma è un abito che mi son fatto per l’occasione, per la recitazione e da usare per far sembrare vero a me stesso quello che non è.